mercoledì 15 giugno 2011

The young king

I think, as the person commenting our last post, that this story is the tale of a young man's metamorphosis. As in "The Picture of Dorian Gray",  where Wilde uses the duplicity or ambivalence, typical of that novel,  in a very new way, in this story, he adopts a kind of  a gradual transformation similar to that of a butterfly. In fact, at first the character wears (or better  will wear) a beautiful robe for his coronation day, but, after a series of dreams, during the night before that event, he realizes something deeply important and in the cathedral something happens.
"He was sixteen and it was his coronation day the next day. He was very happy because he had a beautiful coronation robe of gold, a crown of rubies and a sceptre of pearls"
Then at the end, through an important mysteriuos brief meeting, there is a change.
"the young King prayed silently in front of the altar  [...] At that moment a ray of sun shone into the cathedral [...] The sun made a beautiful robe around him [...] The Glory of God filled the cathedral. the people knelt down [...] They didn't have the courage to look at his face because it was the face of an angel"
When there is a transformation, a change, it is never mysterious , there is always something that causes it .
In the three dreams we can find it and at the same time it is a  strong criticism to the Victorian society or  a profitable stimulus  for its redemption.
Would you like to comment on this idea?  What do the dreams convey to the central character? What do the dreams represent?

martedì 14 giugno 2011

I racconti per ragazzi : al cuore dei valori

Nel  racconto dal titolo "The Young King", vi sono vari messaggi , ma il passaggio più significativo è ....
(Vi aspetto...!!!)
 La vostra docente Chiara M.

lunedì 13 giugno 2011

The Picture of Dorian Gray

Vi mando un link ad un sito  che vi permetterà di inquadrare meglio "Il Ritratto di Dorian Gray" (summary - themes)
 Come vi ho chiesto in un mio precedente commento (al post  su moralità vittoriana) vi invito ad esporre vostre reazioni o riflessioni su quanto letto .
http://www.sparknotes.com/lit/doriangray/summary.html
e poi
http://www.sparknotes.com/lit/doriangray/themes.html
A domani , numerosi
(dov'è Teresa ??? ed Elisa???)

sabato 11 giugno 2011

la morale vittoriana

Per epoca vittoriana (o età vittoriana) si intende comunemente il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina Vittoria, cioè dal 1837 al 1901.

Salì al trono a soli 18 anni, nel 1837. Nei primi anni del suo regno il suo mentore fu William Lamb Melbourne, il primo ministro whig, e anche le amicizie personali della sovrana erano nel partito liberale. Nel 1840 Vittoria sposò Alberto, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, suo cugino. Anche se il matrimonio ebbe motivazioni politiche, fu un'unione felice, da cui nacquero nove figli: la primogenita fu Vittoria Adelaide Maria Luisa, più tardi imperatrice di Germania, mentre il primo maschio fu Alberto Edoardo, che salì al trono con il nome di Edoardo VII. Le posizioni conservatrici del principe Alberto influenzarono le idee politiche della regina; dopo il 1841, quando il governo Melbourne cadde, Vittoria divenne una sostenitrice ed alleata del partito conservatore. Negli ultimi vent'anni di regno, la popolarità di Vittoria presso tutte le classi sociali raggiunse i massimi livelli. Considerata un esempio di onestà, moralità, patriottismo e dedizione alla famiglia, Vittoria fu il simbolo vivente della solidità dell'impero britannico. Il suo regno, durato sessantatré anni, fu il più lungo nella storia dell'Inghilterra: durante quel periodo l'Inghilterra conobbe un periodo di prosperità senza precedenti, di cui trasse beneficio la classe media. Morì nel 1901.

La condizione delle donne nell'era Vittoriana è spesso vista come l'emblema della discrepanza notevole fra il potere e le ricchezze nazionali dell'Inghilterra e l'arretrata condizione sociale.[citazione necessaria] Durante l'era simbolizzata dal regno della regina Vittoria, la vita delle donne divenne sempre più difficile a causa della diffusione dell'ideale sulla "donna angelo", condiviso dalla maggior parte della società. I diritti legali delle donne sposate erano simili a quelli dei figli: esse non potevano votare, citare qualcuno in giudizio né possedere alcuna proprietà.

Inoltre, le donne erano viste come esseri puri e puliti. A causa di questa visione, i loro corpi erano visti come templi che non dovevano essere adornati con gioielli né essere utilizzati per sforzi fisici o nella pratica sessuale. Il ruolo delle donne si riduceva a procreare ed occuparsi della casa. Non potevano esercitare una professione, a meno che non fosse quella di insegnante o di domestica, né era loro riconosciuto il diritto di avere propri conti correnti o libretti di risparmio. A dispetto della loro condizione di "angeli del focolare", venerate come sante, la loro condizione giuridica era spaventosamente misera.

Il corpo della donna era visto come un elemento puro e pulito, tranne quando ella entrava nel periodo mestruale. Per una donna rispettabile non era consigliato portare alcun genere di trucco o altri ornamenti, né indossare vestiti che mostrassero troppa pelle, o persino calze particolari o qualunque altro tipo di indumenti intimi. Alcuni credono che la causa di ciò sia da ricercare nel fatto che il corpo della donna era considerato come proprietà del marito: di conseguenza, le donne non dovevano mostrare i loro corpi ad altri uomini. Tuttavia, queste consuetudini d'abbigliamento valevano in parte anche per gli uomini; è questo uno dei pochi casi in cui la morale vittoriana era ambivalente sia per i maschi che per le femmine. Altre limitazioni di questo genere incitavano a non parlare di argomenti poco "puri" alla presenza di persone di sesso opposto, oppure a servirsi obbligatoriamente delle macchine da bagno. Anche queste restrizioni erano dirette ad entrambi i sessi.

L'atteggiamento dell'epoca verso l'argomento era che l'educazione delle donne non avesse bisogno della stessa estensione e degli stessi caratteri classici e commerciali di quella degli uomini. Le donne avevano la necessità di conoscere solo le cose necessarie a badare ai figli e mandare avanti la casa.

Materie come storia, geografia e letteratura generale erano considerate importanti, al contrario del latino e del greco. Le donne che desideravano studiare materie come legge, fisica, ingegneria od arte venivano derise ed allontanate.

Era opinione comune che non fosse necessario per le donne iscriversi all'università. Si arrivava addirittura a dire che studiare fosse contro la loro natura e che potesse farle impazzire. Esse dovevano accontentarsi del semplice ruolo di "ornamento della società" ed essere subordinate ai mariti. L'obbedienza era tutto ciò che si richiedeva da loro.

Casta, puritana e repressiva. Ma anche sensuale, spregiudicata e voluttuosa. Era questa la doppia anima dell'era vittoriana, uno dei periodi più ricchi di contraddizioni della storia inglese.

La Regina Vittoria (1819-1901) con la sua serietà e il suo senso dell'autorità e della famiglia, diede alla società un'impronta austera e rigorosa. Rispettabilità, buone maniere, senso del dovere, duro lavoro, proibizione, fiducia nel progresso materiale: questi erano i valori da esibire all'epoca. Una società fondata su una secca divisione dei ruoli tra uomo (soggetto attivo nel sesso, pieno di energie, a cui non si poteva rimproverare nulla visti i suoi abbondanti appetiti sessuali) e donna (la parte passiva del rapporto, considerata priva di desiderio sessuale). Le ragazze erano severamente controllate dai genitori fino al matrimonio; il sesso era tabù e il piacere femminile era negato. Una vera e propria regressione, considerato che già il marchese de Sade nel '700 parlava di "eiaculazione femminile". Le giovani della classe media, ai tempi di Queen Victoria, passavano il loro tempo studiando canto, imparando a suonare il piano, ricamando, leggendo novelle.Il più grande sogno era raggiungere il matrimonio.

La grandeur vittoriana, con tutta la sua ipocrisia e la decadenza morale, confinava la sessualità femminile nei bordelli e la bandiva dalle famiglie-bene. Una reazione tipica in ogni proibizionismo: lanciarsi nel consumo del "negato". Ecco allora che una società così incentrata sul pudore e rigore sessuale, al punto che la regina Vittoria arrivava a coprire le gambe dei tavoli, sfociava nel piacere più sfrenato. Nella Londra vittoriana, dove lo spirito conservatore si scontrava con il costume libertino, ogni gentiluomo aveva a disposizione circa due prostitute e mezzo per il piacere e una consorte - remissiva e intenta soltanto al menage familiare - per il dovere. Sesso esagerato e disinibito sì, dunque, ma solo lontano dalle decorose mura di casa.

Secondo la studiosa inglese Paola Wats, nel 1857 soltanto a Londra esistevano 3325 bordelli e 8600 prostitute. Senza dimenticare che l'Inghilterra di allora, ormai consacrata Impero, si abbandonava ai fumi dell'oppio che giungeva senza troppi problemi dall'India. E criminalizzava l'omosessualità senza riserve. Ne fu un esempio anche Oscar Wilde, celebre scrittore e personaggio simbolo di quel periodo controverso. Coinvolto in un processo per sodomia che all'epoca fece scandalo, fu condannato a due anni di lavori forzati per una legge del 1885 che vietava espressamente i rapporti tra uomini (ma la prima legge contro i gay promulgata già da Enrico VIII).

Che tipo di morale?

E allora di che tipo di morale si può parlare nei racconti per ragazzi di Oscar Wilde ( che abbiamo iniziato a leggere)?
Nel massimo capolavoro di Wilde "The Picture of Dorian Gray" si può trovare tutta la sua teoria esteta, un personaggio, cioè, così devoto all'immagine di sè che non riconosce nemmeno chi è accanto a sè, così fino alla fine della storia  quando, però, difronte  alla morte, inizia a capire che il suo narcisismo usurpa gli altri.
Ma allora possiamo forse dire che il senso amorale  che c'è in certe opere  (come in "The Picture of Dorian Gray") e un certo tipo di morale presente nelle storie per ragazzi , fanno entrambi parte di un filone unico e variegato di reazione contro una certa moralità falsa e gretta della  società Vittoriana?
  • Possiamo allora definire meglio che tipo di moralità imperava nell'età Vittoriana, tanto da scatenare una reazione così amorale in opere estetiche?
  • Che tipo di amoralità o assenza di moralità  nasce fra gli esteti come Oscar Wilde?
  • E quei messaggi pieni di profonda saggezza  e di valori autentici, presenti nei racconti,  secondo quale criterio  Oscar Wilde è capace di accostarli  ad atteggiamenti  di personaggi assolutamente fuori da qualunque moralità, come appunto Dorian?
  • Vuoi vedere che Oscar Wilde, da  figura scandalosa e allontanata da tutti (per la sua omosessualità), forse possedeva una moralità, che noi  gustiamo nelle sue opere per ragazzi, e che era anche una forma di reazione ai vittoriani detentori di una moralità solo di facciata?

venerdì 10 giugno 2011

The happy prince

And now consider this link to a site proposing a commentary on "The happy Prince", which gives the title to a collection of short stories for children, among which there are some of the stories of our book adopted this year.
http://bookstove.com/classics/a-commentary-on-oscar-wildes-the-happy-prince/
Even this narration gives another example of  a story built up around a message to convey to the readers.
What do you think?

Biografia Wilde

Oscar Wilde nacque a Dublino il 16 Ottobre 1854. Suo padre William era un rinomato chirurgo e uno scrittore versatile; sua madre Jane Francesca Elgée, una poetessa e un'accesa nazionalista irlandese.
Il futuro scrittore, dopo aver frequentato il prestigioso Trinity College a Dublino e il Magdalen College, divenne presto popolare per la sua lingua sferzante, per i suoi modi stravaganti e per la versatile intelligenza.
Ad Oxford, dove fra l'altro vinse il premio Newdigate con il poema "Ravenna", conobbe due fra i maggiori intellettuali del tempo, Pater e Ruskin, che lo introdussero alle più avanzate teorie estetiche e che affinarono il suo gusto artistico.
Nel 1879 soggiorna a Londra dove inizia a scrivere occasionalmente saggi giornalistici e pubblicare poemi. Nel 1881 escono i "Poems" che ebbero in un anno ben cinque edizioni. La sua chiarezza, il suo brillante modo di conversare, il suo ostentato stile di vita ed il suo stravagante modo di vestirsi fecero di lui una delle figure più salienti degli affascinanti circoli londinesi. Un tour di lettura durato un anno negli Stati Uniti incrementò la sua fama e gli diede l'opportunità di formulare meglio la sua teoria estetica che ruota intorno al concetto di "arte per l'arte".
Nel 1884, ritornato a Londra dopo aver trascorso un mese a Parigi, sposa Costance Lloyd: un matrimonio più di facciata che dettato dal sentimento. Wilde è difatti omosessuale e vive questa condizione con enorme disagio, soprattutto a causa della soffocante morale vittoriana che imperava nell'Inghilterra del tempo. La costruzione di cartapesta eretta da Oscar Wilde non poteva però durare a lungo e infatti, dopo la nascita dei suoi figli Cyryl e Vyvyan, si separa dalla moglie a causa dell'insorgere della sua prima vera relazione omosessuale.
Nel 1888 pubblica la sua prima collezione di storie per ragazzi "Il principe felice e altre storie", mentre tre anni dopo compare il suo unico romanzo, "Il ritratto di Dorian Gray", capolavoro che gli diede fama imperitura e per cui è conosciuto ancora oggi. L'aspetto peculiare del racconto, oltre alle varie invenzioni fantastiche (come quella del ritratto ad olio che invecchia al posto del protagonista), è che Dorian possiede indubbiamente molti dei tratti caratteristici dello scrittore, cosa che non mancò di scatenare l'ira dei critici, i quali ravvedevano nella prosa di Wilde i caratteri della decadenza e della disgregazione morale.
Nel 1891, il suo "annus mirabilis", pubblica il secondo volume di favole "La casa dei melograni" e "Intenzioni" una collezione di saggi comprendente il celebre "La decadenza della menzogna". Nello stesso anno stende per la famosa attrice Sarah Bernhardt il dramma "Salomé", scritto in Francia e fonte ancora una volta di grave scandalo. Il tema è quello della forte passione ossessiva, particolare che non poteva non attivare gli artigli della censura britannica, che ne proibisce la rappresentazione.
Ma la penna di Wilde sa colpire in più direzioni e se le tinte fosche le sono familiari, nondimeno si esprime al meglio anche nel ritratto sarcastico e sottilmente virulento. La patina di amabilità è anche quella che vernicia uno dei suoi più grandi successi teatrali: il brillante "Il ventaglio di Lady Windermere", dove, sotto l'apparenza leggiadra e il fuoco di fila delle battute, si nasconde la critica al vetriolo alla società vittoriana. La stessa che faceva la fila per vedere la commedia.
Galvanizzato dai successi, lo scrittore produce una quantità considerevole di pregevoli opere. "Una donna senza importanza" torna alle tematiche scottanti (avendo a che fare con lo sfruttamento sessuale e sociale delle donne), mentre "Un marito ideale" è incentrato nientemeno che sulla corruzione politica. La sua vena umorisitca esplode nuovamente con l'accattivante "L'importanza di chiamarsi Ernesto", un'altra stilettata al cuore dell'ipocrita morale corrente.
Questi lavori vennero definiti come perfetti esempi della "commedy of manners", grazie alle loro illustrazioni delle maniere e della morale dell'affascinante e un po' frivola società del tempo.
Ma la società vittoriana non era così disposta a farsi prendere in giro e soprattutto a veder svelate le sue contraddizioni in maniera così palese e sarcastica. A partire dal 1885, la scintillante carriera dello scrittore e la sua vita privata vennero dunque distrutte. Già dal 1893 la sua amicizia con Lord Alfred Douglas, detto Bosie, mostra la sua pericolosità procurandogli non pochi fastidi e suscitando scandalo agli occhi della buona società. Due anni dopo viene appunto processato per il reato di sodomia.
Entrato in carcere viene processato anche per bancarotta, i suoi beni sono messi all'asta mentre sua madre muore poco dopo.
Viene condannato per due anni ai lavori forzati; è durante il periodo del carcere che scrive una delle sue opere più toccanti "De profundis", che non è altro che una lunga lettera indirizzata al mai dimenticato Bosie (il quale nel frattempo si era allontanato non poco dal compagno, quasi abbandonandolo).
Sarà il vecchio amico Ross, l'unico presente fuori dal carcere ad attenderlo al momento della scarcerazione, a tenerne una copia e a farla pubblicare, come esecutore testamentario, trent'anni anni dopo la morte di Wilde.
L'ultima opera, scritta dopo un riavvicinamento a Bosie, è "Ballata del carcere di Reading" che termina nel 1898 dopo essere uscito di prigione, durante un soggiorno a Napoli. Tornato a Parigi apprende della morte della moglie e, dopo un paio d'anni di spostamenti sempre insieme all'amato Bosie, il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde muore di meningite.

 (Aspetto biografico) La storia del "The young  king", che abbiamo letto insieme in classe in questo anno scolastico, come tutte quelle raccolte nella collezione "The Happy Prince and other stories", dedicate ai suoi due figli, sembrano contenere tutti un senso morale, quasi che l'autore, Oscar Wilde, voglia insegnare ai suoi due figli, con un linguaggio semplice ed un metodo lineare e chiaro quale è quello dei racconti per bambini, a tenere alla larga certi comportamenti sbagliati. Lo stesso "young king" all'inizio della storia è attratto dalla bellezza, è un narcisista, è un egoista che non sa che con la sua ricerca spasmodica di cose belle e preziose abusa della vita dei poveri e dei meno fortunati  : "In fact the young king was so fascinated with beautiful objects that he wanted more of them" , ma nel corso della narrazione, nella notte prima della sua incoronazione, durante i tre sogni che egli fa, egli si accorge del suo scandaloso sfruttamento della vita degli altri.
Non credete che quanto di morale c'è in questi racconti, poi l'autore lo sovverte nella sua vita con uno sfrenato estetismo, egoismo ? Sarà quel padre dalla filosofia di vita:  "Fate come dico, ma non fate come agisco" ? Non credete, tenendo conto della sua biografia, che la corrente artistica (Estetismo)  di cui egli  era il massimo rappresentante in Inghilterra, ovvero la sua dichiarata ricerca del bello e dei piaceri nella sua vita, gli abbia fatto del male? Il suo assecondare le sue inclinazioni omosessuali lo portò al carcere, a perdere i suoi familiari ed amici, alla povertà, perchè questo fatto fu uno scandalo.
Considerate anche il fatto che l'estetismo  artistico rifiutava ogni tipo di  messaggio morale, come si spiega questa presenza totalmente moralistica nei racconti dedicati ai figli?


giovedì 9 giugno 2011

oscar wilde

Chi era Oscar Wilde? Un esteta, cioè amante dell'arte e della bellezza?  Irlandese e di formazione cattolica? Quanto si sa della sua omosessualità?




 Cosa vi dicono queste frasi di Oscar Wilde? Si può trovare  qualcosa della sua personalità e del suo modo di pensare e di vedere la vita? Oscar Wilde è passato alla storia anche per i suoi famosi aforismi , tu ne hai letti qualcuno che vuoi condividere per delineare i suoi tratti biografici ?